GIUDITTA


Coreografia: Julie Ann Anzilotti
personaggi ed interpreti:
Giuditta - Paola Del Cucina
il Popolo - Piero Panattoni
musiche: Marco Tutino, Mark Feldman 
consulenza musicale: Carla Chiti
quadro scenico: Francesco Recami
costumi: Loretta Mugnai
luci: Massimiliano Berti
segreteria organizzativa-amministrativa: Renata Palmieri

produzione: Compagnia Xe, Comune di Carrara
Prima nazionale 21 febbraio 1997 - Teatro degli Animosi - Carrara

“Penso ad una Giuditta alta, altissima, che cammina staccata da terra, la sua testa è tra le nuvole, non di chi è trasognato, ma di chi ha un grande mandato da compiere, di chi ha un grande ideale da seguire. Lucida e determinata, rare e brevi le incertezze, completamente abbandonata nella fiducia dell’aiuto Divino, può apparire glaciale, disumana, ma anche in questo affascinante.
Giuditta nel suo duplice aspetto di meravigliosa farfalla e di feroce leonessa; misteriosa, come misteriosa è la sua forza, la sua mancanza di paura, la sua Fede senza ombre, la sua capacità di non lasciare trapelare nulla, il suo amore, il suo attaccamento, la sua città Betulia, per il suo popolo a cui si sente di appartenere profondamente e di cui rivendica un riscatto. 
Il vecchio, il popolo, l’IDEALE, motore di ogni sua azione, visto come sostegno e conforto da un lato, ma anche ingombrante, pesante, qualcosa a cui non si può sfuggire: in lui convivono rigidità e tenerezza.” 

Julie Ann Anzilotti

L'eroina biblica che vediamo in scena con un uomo anziano simbolo del suo popolo, dopo aver supplicato Dio perché la guidi nella sua azione si veste di bellezza ed intelligenza, armi con cui entrerà nell'accampamento nemico e riuscirà ad uccidere Oloferne. La Fede sostiene Giuditta nel mettere a rischio la propria vita per salvare il suo popolo. Scenografia essenziale, movimento coreografico drammaticamente studiato, teatralmente emozionante e coinvolgente, come la musica forte e intensa, estrema del contemporaneo Marco Tutino. Sospensione mirata e concettualizzata del teatro fatto movimento. Una riflessione sulla figura femminile, sulla sua presenza e partecipazione 'politica' in avvenimenti di importanza storica; la volontà di analizzare e comunicare poeticamente attraverso la danza questa tematica. 


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