SGUARDI MANI E COPRICAPO



Ideazione: Julie Ann Anzilotti e Adriano Scoccati
Coreografia: Julie Ann Anzilotti
Interpreti: Marco Bandinelli, Emanuele Checcucci, Martina Ermini, Damiano Forni, Filippo Gori, Francesca Lentucci, Helga Maestrini, Enrico Mancini, Manola Nunziati, Carolina Pippucci, Luca Privitera, Federica Salvini, Adriano Scoccati
Musica: F. Chopin, Steven Brown, Aphex Twin
Foto: NonStudio

Lo spettacolo Sguardi, mani e copricapo segna il momento conclusivo del Laboratorio V.A.I.(Vita Adulta Indipendente) -Teatro di movimento condotto per il sesto anno consecutivo da Julie Ann Anzilotti, coreografa e fondatrice della Compagnia di teatrodanza XE. Il progetto, nato nel 2000 con il sostegno e la collaborazione del Comune di San Casciano Val di Pesa e della ASL 10 zona Sud Est, porta avanti l’idea di realizzare occasioni di integrazione e pari opportunità per persone con disabilità psico-fisiche, al fine di creare momenti di socializzazione e di partecipazione attiva alla vita sociale. Il Teatro di movimento è divenuto occasione di ricerca e di sviluppo non solo della sfera socio-relazionale ma anche di quella riabilitativa e terapeutica; si è approfondito l’aspetto psicologico, motorio, culturale, creativo e drammaturgico fino ad arrivare all’autonomia del proporre e del proporsi.

Seguendo la linea progettuale che la Compagnia Xe sta portando avanti negli ultimi tre anni, Sguardi, mani e copricapo sviluppa e approfondisce le tematiche della pace e della guerra: gli interpreti hanno elaborato, scomposto e ricomposto le loro emozioni per creare poi, ognuno, il proprio sogno… 
il progetto ha coinvolto oltre ad otto ragazzi del laboratorio V.A.I., due educatrici, una artista visiva, un musicoterapeuta e un danzatore della Compagnia XE.


Hanno scritto:


La repubblica, 28 giugno 2007

Ragazzi down sul palco per abbattere i pregiudizi
Uno spettacolo toccante, che saprà commuovere e coinvolgere. È “Sguardi, mani e copricapo” della coreografa italoamericana Julie Ann Anzilotti che sarà interpretato da un gruppo di giovani attori portatori di handicap. Lo spettacolo è uno dei clou del festival “In costruzione. Il muro”. “Un muro da abbattere – afferma la coreografa – è quello delle disabilità psico-fisiche. Mi auguro che il mio lavoro sappia portare avanti l’idea di realizzare occasioni di integrazione e pari opportunità per persone con disabilità psico-fisiche, al fine di creare momenti di socializzazione e partecipazione alla vita sociale”. Il teatro di movimento della Anzilotti è divenuto un occasione di ricerca non soltanto artistica, ma anche riabilitativa e terapeutica. “Si è approfondito l’aspetto psicologico, motorio, culturale, creativo e drammaturgico fino a d arrivare all’autonomia del proporre e del proporsi”

L’Unità, 28 giugno 2007

Disabili in scena con Anzilotti
Prosegue a San Casciano il festival In costruzione, che per questa edizione è incentrato sul concetto di “muro”. E un muro da abbattere è certo quello delle disabilità psico-fisiche. Ci proverà la coreografa italoamericana Julie Ann Anzilotti, alla guida di uno straordinario lavoro ondotto insieme ad un gruppo di giovani portatori di handicap, come atto finale di un laboratorio. Loro i protagonisti dello spettacolo Sguardi, mani e copricapo in programma stasera al Teatro Niccolini alle ore 21.30

Il Corriere di Firenze, 28 giugno 2007

In scena dieci ragazzi diversamente abili. Teatro fra espressione e riabilitazione
Ragazzi diversamente abili in scena stasera al Teatro Comunale Niccolini per lo spettacolo “Sguardi, mani e copricapo”. La performance teatrale, con apertura del sipario alle 21.30, è il risultato del Laboratorio Personae di teatro di movimento dedicato a i diversamente abili realizzato da Julie Ann Anzilotti e dalla Compagnia di teatrodanza XE.
Nato da un progetto della Compagnia Xe su iniziativa del Comune di San Casciano Val di Pesa e della ASL 10, questo laboratorio offre sin dal 2000 occasioni di integrazione e di pari opportunità a persone con disabilità psico-fisiche. Destinato a dieci ragazzi, il Teatro di movimento è divenuto occasione di ricerca e di sviluppo non solo della sfera socio-relazionale ma anche di quella riabilitativa e terapeutica: viene infatti approfondito l’aspetto psicologico, motorio, culturale, creativo e drammaturgico fino ad arrivare all’autonomia del proporre e del proporsi.
Lo spettacolo, seguendo la linea progettuale sviluppata dalla Compagnia Xe, propone al pubblico tematiche fondanti come Pace e Guerra su cui gli interpreti sono stati chiamati a lavorare scomponendo e giocando con le loro emozioni fino a creare, ognuno, il proprio sogno più intimo: chi dirige sapientemente un’ orchestra, chi diventa studente a Oxford, chi impersona la nonna e chi, con parrucca e abito lungo si trasforma in una folgorante ed esuberante Mina....

Metropoli, 19 gennaio 2005

Il palco annulla tutte le barriere
Accade che spesso, per chi scrive, la necessaria capacità di sintesi e la semplice unione di parole non bastino a rendere le intuizioni e le sensazioni, insomma tutta quella sfera del non detto che l’incontro con una bella realtà possa aver generato. Questa volta, questa realtà è semplice, fatta soltanto di “sguardi, mano e copricapo”.
Questo è infatti il titolo dello spettacolo teatrale presentato nei giorni scorsi al Teatro Niccolini dalla compagnia Xe su ideazione della direttrice della compagnia, la coreografa Julie Ann Anzilotti e di Adriano Scoccati, musicoterapeuta da 12 anni impegnato nel territorio, in collaborazione con il comune e e la ASL.
Protagonisti adulti e ragazzi diversamente abili arrivati a compimento insieme ai loro educatori di un percorso. Che parte da lontano, come ci spiega Julie Ann: “il progetto, che ora si chiama Personae, risale a ormai sei anni fa, quando il comune chiese alle compagnie residenti del Teatro Niccolini di organizzare un laboratorio teatrale finalizzato a creare momenti di socializzazione e ricerca riabilitativa e terapeutica per adulti con handicap psico-fisici. Due anni fa abbiamo dato vita alla nostra prima rappresentazione “Noi Pinocchi” e adesso, mettendo a frutto le esperienze fino a poco fa autonome della musicoterapia nella globalità dei linguaggi di Adriano e del teatro di movimento caratterizzante il mio lavoro drammaturgico, abbiamo dato vita a questo spettacolo in cui partendo dalle libere emozioni di ognuno di noi si parla di guerra, di pace e di sogni”. “Spesso – prosegue –in chiave personale e intima soprattutto con assoluta libertà espressiva, quasi fosse un’improvvisazione, non stante la lunga preparazione psicologica, motoria, creativa che sta alle spalle” (......)


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