VARIAZIONI SU GIONA


coreografia Julie Ann Anzilotti
con Paola Bedoni, Paolo Piancastelli 
musiche originali Steven Brown e Luc Van Lieshout
assistente alla coreografia Giulia Ciani
scena Tiziana Draghi
video Francesco Margarolo
costumi Loretta Mugnai
scultura da testa e albero Monica Sarsini
luci Andrea Margarolo
organizzazione Lorenza Tosi
assistente organizzazione Sara Ladu
produzione Compagnia Xe
con il sostegno di Ministero della Cultura, Regione Toscana, Comune di San Casciano Val di Pesa
in collaborazione con Fondazione Toscana Spettacolo onlus


Seconda riflessione danzata che prende ispirazione dal Libro del profeta Giona dalla Bibbia, coreografia di Julie Ann Anzilotti e musiche originali di Steven Brown.

Giona, profeta dell'Antico Testamento, rifiuta l’ordine di Dio di recarsi a Ninive per predicare la conversione dei suoi abitanti. Testardamente sceglie di imbarcarsi per andare nella direzione opposta. Improvvisamente il mare si alza e Giona, sapendo che è l’ira di Dio ad aver scatenato la tempesta, chiede agli uomini in barca con lui di gettarlo in acqua. A quel punto le onde si calmano ma viene inghiottito da un grande pesce e rimane nel suo ventre per tre giorni e tre notti, durante i quali prega Dio e gli promette di offrirgli sacrifici e adempiere i voti che gli ha fatto. «Allora l’Eterno parlò al pesce, ed esso vomitò Giona sull’asciutto».

Giona adesso obbedisce e si reca a Ninive, dove le sue parole portano i niniviti a ravvedersi ed a ottenere il perdono divino: questo fa adirare Giona, perché secondo lui dovevano essere puniti per tutto il male che avevano fatto. Ma Dio attraverso la nascita di un ricino che procura una forte commozione in Giona e, il successivo seccarsi della pianta che gli dà un grande dispiacere, fa comprendere al profeta cos'è la vera compassione.

Perché Giona oggi:
«è un Libro illuminante sulla tendenza dell’uomo a voler sempre giudicare e puntare il dito verso gli altri, che è molto attuale. La fragilità di Giona mi è risultata da subito simpatica e vicina. Ho trovato molto umano il suo personaggio: benché fosse coraggioso, un profeta, un uomo di Dio, aveva anche delle piccolezze e dei lati infantili che mi avvicinavano a lui. Anche quando Giona si commuove per il ricino che nasce in una notte e il giorno seguente si secca è qualcosa che succede a noi tutti: proviamo una forte emozione di fronte ad un evento della natura del quale noi non siamo in alcun modo artefici. D’altra parte, abbiamo difficoltà a sentire una vera compassione per le sofferenze di altri esseri umani.

La musica è intesa come paesaggio sonoro: sia la musica che il silenzio sono entrambi legati all’intimità del personaggio, ai suoi sentimenti portati in scena dai due danzatori Paola Bedoni e Paolo Piancastelli»
Julie Ann Anzilotti

Il lavoro della Compagnia Xe in questi ultimi anni, è stato caratterizzato dall’attenzione al rapporto fra le problematiche descritte nei testi biblici e quelle che appartengono all’uomo contemporaneo.
Il primo momento perfomativo di tale sostanziosa ricerca è stato lo spettacolo …e d’oro le sue piume (2013) ispirato al Libro dei Salmi. In seguito, punto di partenza del lavoro C’è un tempo (2019) è stato il Libro del Qoelet. Infine, il Libro di Giona, già fonte di ispirazione per scrittori quali Carlo Lorenzini (Collodi) e Henry Melville, dal quale è nato lo spettacolo “ti sembra giusto adirarti così?” (2021). 


TOP BACK